Il super fallimento del Superbowl: l'annuncio di Google Home innesca il "crollo" degli assistenti domestici

È un fenomeno che abbiamo già visto; a gennaio, i dispositivi Alexa di Amazon in tutta San Diego si sono presi la responsabilità di ordinare un mucchio di costose case delle bambole dopo aver ascoltato quello che credevano essere un comando dell'utente che li istruiva a farlo. Non era così; il "comando" interpretato dai dispositivi era solo un commento incredulo del conduttore di notizie di San Diego Jim Patton, che diceva: "Adoro quella bambina, dicendo 'Alexa mi ha ordinato una casa delle bambole'. L'osservazione di apprezzamento ha inconsapevolmente attivato i dispositivi personificati per ordinare una spedizione delle sgargianti Kidkraft Sparkle Mansions. Un ordine che, grazie ad alcuni utenti astuti, non è mai stato effettivamente realizzato. La casa delle bambole nel caso iniziale è stata donata a un ospedale pediatrico locale. Quindi qualcosa di buono è venuto dall'infernale discesa fucsia.

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Ora sembra che anche il potente Google - che ha recentemente rivendicato il suo status di marchio più prezioso al mondo – è suscettibile al problema tecnico. Il loro annuncio Superbowl per Google Home è andato in onda domenica su milioni di televisori a livello nazionale. In linea con il spirito sdolcinato delle recenti pubblicità tecnologiche, Google ha intrattenuto i potenziali acquirenti con un montaggio sdolcinato di cliché familiari (si pensi al bambino addormentato portato oltre la soglia, al bassotto che scodinzola attende il ritorno del proprietario e così via). Il fulcro di ogni scena appiccicosa, tuttavia, era il comando "OK Google", la frase usata per attivare un comando imminente.

https://youtube.com/watch? v=aQn5wiDyUHo

E sembra che la rapida successione di "OK Google" nell'annuncio sia servita ad attivare un'orda di Google Home nella vita reale. Kwame Opam di Il limite, ha riferito della risposta ignara del suo Google Home allo spot televisivo: “Scusa. Qualcosa è andato storto." Opam era più spensierato di altri, osservando: “Ho riso, perché non doveva accadere." Altri utenti erano più irritati, rivolgendosi a Twitter per lamentarsi del fatto che "la pubblicità di Google Home continuava a impostare la mia spento! Hanno bisogno di raffreddarlo con il "OK Google". Altri hanno riferito che la macchina si è comportata in modo "pazzo" e ha subito un "crollo".

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Ad essere onesti, preferirei sopportare un borbottio domestico piuttosto che un conto in banca esaurito a spese di questa mostruosità da 160 sterline. Per ora, il futuro sembra imprevedibile, in particolare per mano di questa nuova ma sempre più ampia tecnologia per la casa intelligente.