La sentenza della Corte Suprema e delle reti p2p: la reazione

La reazione alla sentenza della Corte Suprema è stata rapida. Naturalmente quelli dalla parte dei detentori dei diritti d'autore si sentono vendicati, mentre le reti p2p si allontanano il più velocemente possibile e il più lontano possibile dal download illegale.

Anche Sharman Networks, proprietaria del marchio Kazaa, si è mostrata coraggiosa. In una dichiarazione Sharman afferma: “Consideriamo la decisione odierna della Corte Suprema degli Stati Uniti come una chiara opportunità per il sistema legale di rivendicare Sharman Networks.

"Accogliamo con favore il rinvio alla Corte distrettuale, poiché siamo fiduciosi che il processo legale affermerà che non abbiamo mai cercato di indurre gli utenti del nostro file condivisione del software, Kazaa Media Desktop, per violare illegalmente la legge sul copyright e che abbiamo adottato numerose misure per scoraggiare la violazione del copyright da parte dei nostri utenti. ‘

Nel frattempo Mitch Bainwol, CEO della RIAA (Recording Industry Association of America), mantenendo il volume fino alla fine, ha dichiarato: "Con questa decisione unanime, la Suprema La Corte ha affrontato la minaccia significativa per l’economia degli Stati Uniti e si è mossa per proteggere i mezzi di sussistenza degli oltre 11 milioni di americani impiegati dalle leggi sul diritto d’autore. industrie. La Corte Suprema ha contribuito a potenziare il futuro digitale delle attività online legittime, comprese le reti di condivisione di file legali, ritenendo responsabili coloro che promuovono e traggono profitto dal furto.’

Allo stesso modo, John Kennedy, presidente e amministratore delegato dell'IFPI (International Federation of the Phonographic Industry) ha dichiarato: "Questa è una decisione storica, la sentenza più importante che ha coinvolto l'industria musicale negli ultimi 20 anni". anni. Ciò semplicemente distrugge la tesi secondo cui i servizi peer-to-peer non hanno alcuna responsabilità per le attività illegali che si svolgono sulle loro reti. La Corte Suprema degli Stati Uniti ha stabilito, in modo chiaro e inequivocabile, che i distributori di tecnologia non possono creare un business promuovendo la violazione del copyright. ‘

Forse il commento più interessante arriva da Napster, l'originale ragazzaccio delle reti P2P. Per indicare quanto sia cambiato il mondo da quando è stato lanciato negli anni ’90, Napster ha affermato che era “fondamentale che gli artisti vengano ricompensati per il loro lavoro”. La decisione della Corte Suprema dovrebbe incoraggiare ancora più appassionati di musica a iscriversi a servizi a pagamento come Napster.