La NASA sta inviando gli astronauti su una stazione spaziale virtuale

Prima di salire a bordo di un razzo e decollare verso la Stazione Spaziale Internazionale (ISS), gli astronauti della NASA devono sottoporsi a un addestramento approfondito sulla terraferma. Fino ad ora, il modo principale per simulare il lavoro in ambienti a gravità zero è stato quello sott’acqua”laboratori di assetto neutro", o opzioni più stravaganti come voli aerei a gravità ridotta. Con l'avvento della realtà virtuale, l'agenzia spaziale ha iniziato a utilizzare la realtà virtuale per simulare le condizioni a bordo della ISS.

In collaborazione con Unreal Engine di Epic Games, noto soprattutto per il suo utilizzo nella progettazione di videogiochi, la NASA sta sviluppando un ampio strumento di addestramento VR per i suoi astronauti. "Immergiamo l'utente in un ambiente 3D prefabbricato e gli facciamo completare gli obiettivi rispettando vari vincoli", spiega Matthew Noyes, ingegnere informatico della NASA.

"Più realistica è la formazione, più velocemente potrai rispondere in situazioni critiche del mondo reale, che potrebbero salvare la tua missione o addirittura la tua vita."

Come nota Noyes nel video, il vantaggio della realtà virtuale è la sua capacità di creare un senso di presenza, consentendo all'astronauta di acquisire familiarità fisica con un ambiente senza dover lasciare la terra. Dato che la NASA conosce le dimensioni esatte della ISS, la speranza è che possa replicarle in VR – accoppiate con la fisica dei giochi che imitano la bassa gravità sugli oggetti – farà conoscere all'astronauta come lavorare zero-G.

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Naturalmente, agitarsi in una sala riunioni è una cosa, simulare l’assenza di gravità è un’altra. Noyes afferma che l'integrazione della simulazione con visori VR consumer come il HTC Vive “rende molto semplice integrare i contenuti formativi con i simulatori di microgravità”. Nota inoltre il potenziale per abbinare la realtà virtuale con l'Active Response Gravity Offload System (ARGOS), che prevede di legare l'astronauta a un'imbracatura e sollevarlo in aria una volta completato compiti.

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La simulazione della formazione consente inoltre a più utenti di abitare lo stesso spazio virtuale. Ciò potrebbe essere molto utile per gli astronauti internazionali che vengono inviati in missione insieme, rendendo più facile per loro l’addestramento mentre si trovano in paesi separati sulla Terra.

L’obiettivo della NASA è utilizzare la simulazione VR come strumento supplementare per l’addestramento degli astronauti, ma le ulteriori applicazioni della collaborazione remota sono intriganti. Numerosi ingegneri stanno sviluppando modi per associare la realtà virtuale alla robotica, compreso questo progetto a Bristol, che consente agli utenti di “pilotare” i robot da remoto. Puoi immaginare l'uso di questo nelle missioni spaziali di lunga durata, dove mantenere i corpi umani in forma e in salute diventa un problema.