Hacker russi colti in flagrante da Microsoft in una truffa sul sito web ingannato

Scovata una banda di gruppi russi che tentava di attaccare siti web americani Microsoft. I gruppi in questione hanno creato siti Web falsi progettati per facilitare l’hacking nei computer dei visitatori.

Hacker russi colti in flagrante da Microsoft in una truffa sul sito web ingannato

Tra i siti falsi creati ce n’erano molti progettati per imitare i gruppi conservatori statunitensi, come l’Hudson Institute e l’International Republican Institute. La mancanza di gruppi democratici presi di mira è evidente, suggerendo che gli hacker ritengono che l’elettorato di tendenza conservatrice sia un bersaglio più facile. Nel frattempo, Microsoft ha scoperto altri tre siti progettati per replicare le pagine ufficiali del Senato degli Stati Uniti.

La scoperta avviene durante il periodo precedente alle elezioni di metà mandato degli Stati Uniti del 2018, fornendo un promemoria fin troppo agghiacciante degli attacchi informatici avvenuti durante Elezioni presidenziali del 2016. E le somiglianze non finiscono qui; il gruppo arrestato da Microsoft è collegato all'esercito russo ed è conosciuto colloquialmente come "Fancy Bear" e APT 28.

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Fancy Bear è stato collegato all'hacking del 2016 che ha visto il furto di e-mail e trascrizioni di chat dalla rete informatica del Comitato Nazionale Democratico nel 2016.

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E non è tutto ciò che ha lasciato l’amaro in bocca alle persone; Il 2016 ha visto l’interferenza russa utilizzare i social media per manipolare il pubblico americano disinformazione E notizie false. L'ampiezza di mezzi di comunicazione sociale consente un accesso senza precedenti alla psiche collettiva del pubblico americano, e i servizi di sicurezza nazionale hanno avvertito che questo tipo di negligenza non cesserà in futuro.

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Microsoft, dal canto suo, è riuscita a neutralizzare la minaccia spostando i domini in questione nei propri server, cosa che è stata fatta 12 volte in due anni per chiudere gli 84 siti web conosciuti associati al gruppo.

Nel frattempo, altri giganti della tecnologia si stanno mobilitando attorno al figlio di Bill Gates nel tentativo di frenare l’interferenza russa in vista delle elezioni di medio termine americane. Aprile ha visto Amazzonia, Mela, Google, Facebook, Affrettato E Twitter riunirsi con l’intelligence statunitense per discutere potenziali baluardi contro gli episodi di hacking.

Con le elezioni di metà mandato statunitensi che si avvicinano – si terranno (in gran parte) il 6 novembre 2018 – è uno spettacolo gratificante, seppur allarmante, vedere le aziende tecnologiche perdere l’autocompiacimento, ammettere la vulnerabilità e cingersi i lombi. Nessuno è invulnerabile all’hacking, e più lo riconosciamo e prendiamo provvedimenti per porvi rimedio, meglio è.