La NASA estende Internet per 20 milioni di miglia

La NASA ha condotto le prime prove nello spazio profondo del suo progetto Internet interplanetario, trasmettendo dozzine di immagini da e verso una sonda a 20 milioni di miglia dalla Terra.

La NASA estende Internet per 20 milioni di miglia

Il progetto è progettato per collegare insieme veicoli spaziali e stazioni base in una rete tollerante ai guasti e sempre attiva, vagamente basata sull’attuale infrastruttura Internet utilizzata sulla Terra.

L'agenzia spaziale ha condotto un test del protocollo durato un mese utilizzando la navicella spaziale Epoxi come cavia. La piccola sonda è attualmente lontana dall’orbita terrestre sulla rotta per intercettare la cometa di Haley nel 2010. Durante la sperimentazione la sonda ha comunicato con successo con altri nove nodi sulla Terra, impostati per simulare vari veicoli spaziali e centri di controllo.

Il protocollo Disruption Tolerant Networking (DTN) è modellato sulla struttura TCP/IP di Internet tradizionale, ma è costruito per sopportare un numero molto più elevato di pacchetti persi, nonché ritardi fino a 20 minuti a causa delle enormi distanze possibili tra nodi.

Per superare queste interruzioni, il software DTN adotta un approccio unico all'inoltro dei pacchetti. Se un pacchetto non viene trasmesso con successo potrebbe non esserci alcun percorso alternativo per inoltrarlo, quindi una volta inviato, viene conservato dal dispositivo mittente fino alla ricezione della conferma di ricezione.

Una volta operativa, la rete consentirà una comunicazione molto più semplice tra veicoli spaziali di tutti i tipi, consentendo una trasmissione più semplice di comandi e dati scientifici.

“Nello spazio oggi, un team operativo deve pianificare manualmente ciascun collegamento e generare tutti i comandi per specificare quali dati inviare e quando inviarlo e dove inviarlo", afferma Leigh Torgerson, direttore del DTN Experiment Operations Center presso il Jet Propulsion Laboratory della NASA. “Con il DTN standardizzato, tutto questo può essere fatto automaticamente.”

I test seguono con successo prove all'inizio di quest'anno del traffico tra una stazione terrestre e un satellite in orbita terrestre bassa. I dati sono stati trasmessi con successo tra il satellite UK-DMC costruito da Surrey Satellite Technology e a nodo sulla superficie terrestre, ma questi ultimi test dimostrano che il protocollo può funzionare a livelli molto più grandi distanze.