Il consiglio di amministrazione di ICANN approva l'accordo con VeriSign

La Internet Corporation For Assigned Names and Numbers (ICANN) si sta dirigendo verso un'altra tempesta dopo la sua decisione di approvare un accordo con VeriSign. Ciò conferisce all'operatore del registro una presa illimitata sulla redditizia attività di gestione dei domini .com, concedendogli il diritto di prelazione su qualsiasi futura licenza quando l'accordo attuale si esaurirà nel 2012. L'accordo conferisce inoltre a VeriSign il diritto di aumentare i propri prezzi fino al sette per cento all'anno, ben al di sopra del tasso di inflazione.

Nell'approvare l'accordo, il consiglio di amministrazione dell'ICANN è stato quasi diviso a metà con nove voti favorevoli, cinque contrari e un astenuto. Ciascuno dei membri del consiglio coinvolti nella decisione daranno le loro ragioni nei prossimi due giorni.

Il voto per parti separate incoraggerà sicuramente i critici dell'ICANN che sostengono che il consiglio abbia ceduto alla minaccia di azione legale da parte di VeriSign e ha ceduto il controllo del dominio di primo livello in cambio di un accordo.

L'accordo deve ancora essere approvato dal Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti che per ragioni storiche ha il veto su qualsiasi accordo relativo al dominio di primo livello generico .com. Il Dipartimento è oggetto di forti pressioni da parte dei legislatori statunitensi che lo considerano un cattivo affare e anche dalla World Association of Domain Name Developers, che è già facendo causa sia a ICANN che a VeriSign ai sensi della normativa antitrust.

La controversia tra ICANN e VeriSign è iniziata quando il registro .com è stato ordinato di sospendere un controverso SiteFinder servizio che reindirizzava indirizzi .com errati e inesistenti al proprio motore di ricerca. La mossa ha causato scalpore nella comunità di Internet, non solo perché molte persone hanno considerato l'azione di VeriSign un abuso della sua posizione, ma anche perché software come i filtri antispam dipendono dalla restituzione di un 404 per verificare i siti contraffatti.

VeriSign con riluttanza ha ritirato il servizio ma ha citato in giudizio l'ICANN sostenendo che l'organizzazione aveva oltrepassato la sua autorità. Le due parti alla fine giunsero a un accordo che concedeva a VeriSign la lucrativa presa sul dominio .com pur riconoscendo l'autorità di ICANN.