La ISS potrebbe dotarsi di un cannone laser per distruggere la spazzatura spaziale

Uno dei maggiori pericoli per un veicolo spaziale in orbita non sono i meteoriti, l’atmosfera o la radioattività: si tratta di spazzatura spaziale creata dall’uomo. La cosa preoccupante è che la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) ha dovuto deviare la sua rotta più volte per evitare di mettere in orbita i rifiuti, ma presto potrebbe non essere più necessario. Gli scienziati del laboratorio giapponese di astrofisica computazionale RIKEN hanno proposto un nuovo sistema che consentirà alla ISS di vaporizzare la spazzatura sul suo cammino.

La ISS potrebbe dotarsi di un cannone laser per distruggere la spazzatura spaziale

La spazzatura spaziale rappresenta oggi uno dei maggiori pericoli per i veicoli spaziali. Realizzato con pezzi inutili di missioni precedenti come anelli di disaccoppiamento, dadi, bulloni e pezzi di satellite, ora è un problema molto reale. Nel 2009, la NASA ha calcolato che c’erano più di 500.000 pezzi di spazzatura spaziale che galleggiavano intorno alla Terra – e con ogni missione quel numero non fa che aumentare.

Il laser

Per proteggersi dalla crescente minaccia dei detriti spaziali, il Giappone vuole dotare la ISS del modulo EUSO o Extreme Universe Space Observatory entro il 2017. Il compito principale dell’EUSO sarebbe monitorare i raggi cosmici, ma

ricercatore capo Toshikazu Ebisuzaki ritiene che potrebbe anche essere utilizzato per tracciare ed eliminare la spazzatura spaziale nelle vicinanze.

La cosa migliore? Dopo aver identificato le minacce alla stazione, l'EUSO utilizzerà un laser per sparare i detriti sulla strada. Utilizzando un raggio di rete di amplificazione coerente da 100.000 W, il laser avrà una portata di 60 miglia e la capacità di emettere 10.000 impulsi al secondo: una potenza di fuoco più che sufficiente per spostare eventuali detriti. Invece di far esplodere la spazzatura, il sistema verrà utilizzato per catapultarla nell’atmosfera, dove brucerà grazie all’intenso attrito.

Rifiuto spaziale

In parte a causa della mancanza di lungimiranza durante il periodo di massimo splendore della corsa allo spazio, la spazzatura spaziale è arrivata a perseguitare i moderni voli spaziali. Ci sono già stati due impatti che hanno coinvolto i satelliti e la possibilità della “sindrome di Kessler” è ora una minaccia molto reale. Presentato nel 1978 e più recentemente rappresentato nel film Gravità, la teoria suggerisce che con così tanta spazzatura nell'orbita terrestre bassa (LEO), una collisione potrebbe causare una catena reazione, con i detriti risultanti che spazzano via i satelliti e rendono l'atmosfera impenetrabile navicella spaziale.

Inoltre, l’elevata velocità dell’orbita aumenta anche la quantità di energia coinvolta, trasformando piccoli oggetti innocui in proiettili simili a proiettili. La ISS orbita a circa 17.000 miglia orarie, quindi anche un impatto con un oggetto minuscolo potrebbe avere un effetto enorme.

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Cosa stanno facendo le agenzie spaziali per frenare la spazzatura spaziale?

Il laser è il modo più proattivo per rimuovere i detriti, ma i veicoli spaziali utilizzano già metodi difensivi più passivi. Quando la ISS incontra dei detriti, cambia la sua rotta il più possibile, mentre l'equipaggio si rifugia in una capsula di salvataggio e spera. Anche i veicoli spaziali, inclusa la ISS, utilizzano gli scudi Whipple per proteggersi dai detriti orbitali vaganti. Costituiti da diversi strati sottili a volte imbottiti con Kevlar o altri materiali duri, sono progettati per assorbire e disperdere gli impatti ad alta energia dei detriti.

Tuttavia, prevenire è meglio che curare, e ciò che serve sono regolamenti che riducano la quantità di spazzatura immessa nello spazio dalle missioni, oltre a trovare modi per rimuovere ciò che è già lì. Se non facciamo nulla, corriamo il rischio delle catastrofi viste in film come Gravità diventando una realtà.