Il governo invita gli ISP a bloccare i terroristi

Il ministro dell'Interno sta preparando piani per reprimere i siti web che promuovono l'estremismo.

Il governo invita gli ISP a bloccare i terroristi

Jacqui Smith intende incontrare i fornitori di servizi Internet per discutere del blocco di siti Web e materiali radicali. Discuterà anche del controllo delle chat room, che secondo il governo vengono utilizzate per adescare i terroristi.

Il governo è sempre più preoccupato che Internet venga utilizzato come strumento di reclutamento per i terroristi, e intende farlo attuare una serie di misure per renderla un’area “vietata” a coloro che diffondono messaggi radicali o pianificano atti terroristici.

"Impedire alle persone di diventare o sostenere i terroristi è la principale sfida a lungo termine che dobbiamo affrontare", dovrebbe dire Smith agli ISP in un incontro più tardi oggi.

“Stiamo già lavorando a stretto contatto con l’industria delle comunicazioni per agire contro i pedofili. Credo che dovremmo agire anche contro coloro che adescano persone vulnerabili a fini di estremismo violento”.

Tuttavia gli ISP temono che l’onere di far rispettare la nuova repressione del governo possa ricadere direttamente sulle loro spalle.

"I siti configurati utilizzando il nostro servizio sono molto facili da rimuovere per noi", dice il portavoce di Tiscali Jodi Haskayne PCPro. “Ciò accade continuamente, ma se i siti sono ospitati altrove non è nelle nostre capacità. Bloccare l’accesso a quei siti non lo faremmo. Non spetta a noi decidere arbitrariamente quali siti visitare le persone”.

Alla domanda in quali termini funzionerebbero le proposte del governo, Haskayne risponde: “Attualmente lavoriamo con Internet Watch Foundation (IWF) che gestisce una lista nera di siti illegali e quando ci informano di materiale illegale, lo prendiamo giù. Per noi la linea tra legale e illegale è molto facile da seguire e, supponendo che l’IWF si faccia carico di questo mandato esteso e lo applichi, potremmo seguirlo”.

“Abbiamo un modello in atto che funziona per il nostro settore. Altrimenti qualcuno dovrà decidere arbitrariamente cosa è sicuro e cosa no. Non possiamo essere il censore, abbiamo bisogno di una guida”.