Google si appella alla più alta corte francese per la sentenza sul “diritto all’oblio”.

Google sta facendo appello alla più alta corte francese contro una sentenza che potrebbe imporle di rimuovere determinati collegamenti, influenzando potenzialmente l’accuratezza dei suoi risultati di ricerca.

Google si appella alla più alta corte francese per la sentenza sul “diritto all’oblio”.

La società statunitense ha presentato ricorso al Conseil D’État francese contro una sentenza del 2015 dell’autorità francese per la protezione dei dati, la Commissione per l’informatica e la libertà (CNIL).

Tale sentenza amplierebbe la portata del cosiddetto “diritto all’oblio”, sancito dalla Corte di Giustizia Europea (ECJ) nel 2014 e impone a Google di rimuovere i collegamenti a pagine che “sembrano inadeguate, irrilevanti o non più pertinenti o eccessive”.

InMarzo Nel 2016 Google ha adottato iniziative per limitare l’accesso agli URL rimossi in tutti i paesi europei, ma la CNIL non ritiene che ciò sia sufficiente. Nel luglio 2015 l’autorità di regolamentazione francese ha chiesto alla società di rimuovere i collegamenti su tutti i domini Google, compresi quelli al di fuori dell’Europa. Google ha respinto tale sentenza e la battaglia in corso questa settimana è culminata nel ricorso dell’azienda al Consiglio di Stato.

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Il consigliere generale globale di Google Kent Walker, in una lettera aperta pubblicata online su

le Monde,spiegato le ragioni dell’azienda per opporsi alla sentenza:

“Sia per una questione di diritto che di principio, non siamo d’accordo con questa richiesta. Rispettiamo le leggi dei paesi in cui operiamo. Ma se la legge francese si applica a livello globale, quanto tempo passerà prima che altri paesi – forse meno aperti e democratici – inizino a chiedere che anche le loro leggi che regolano l’informazione abbiano una portata globale?

“Questo ordine potrebbe portare a una corsa al ribasso globale, pregiudicando l’accesso alle informazioni che è perfettamente lecito visualizzare nel proprio Paese. Ciò potrebbe, ad esempio, impedire ai cittadini francesi di vedere contenuti perfettamente legali in Francia. Questa non è solo una preoccupazione ipotetica. Abbiamo ricevuto richieste da parte dei governi di rimuovere contenuti a livello globale per vari motivi e abbiamo resistito, anche se ciò ha talvolta portato al blocco dei nostri servizi”.

Walker ha detto che la società “attende con ansia” la revisione del caso da parte del tribunale francese.

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