Il matrimonio del principe William è più pericoloso del porno

williamwedding-462x219
Il matrimonio del principe William è più pericoloso del porno

È già abbastanza brutto, per qualcuno senza un grande interesse per la monarchia, che il fidanzamento del principe William e Kate Middleton hanno ormai dominato TV, stampa e notiziari online nelle ultime 24 ore solido. So che rischio di essere rimproverato verbalmente dal duplice esercito filo-reale che è le forze combinate dei brigata e lettori della rivista Heat, ma penso di poter tranquillamente affermare che l'imminente matrimonio reale ora è ufficialmente negativo notizia. Posso anche dire che saresti più sicuro a cercare porno che a cercare notizie sulle nozze reali.

Ricercatori di sicurezza presso il I laboratori Websense hanno scoperto la prima ondata di risultati avvelenati dei motori di ricerca si è riversata su Google e Yahoo allo stesso modo, utilizzando di tutto, dalle promesse di "Foto del matrimonio del principe William" fino a quelle molto più generiche, e probabilmente tanto più successo di conseguenza, "Prince William Wedding" come esca per siti che colpiranno il visitatore ignaro e non protetto con l'ultimo download drive-by attacchi.

Ciò non dovrebbe sorprendere, ovviamente, poiché i risultati di ricerca infetti rimangono un metodo popolare per indirizzare il traffico verso siti infetti. In effetti, il recentemente pubblicato Rapporto sulle minacce di Websense Security Labs suggerisce che un enorme 22,4% di tutte le ricerche di notizie attuali porti effettivamente a risultati dannosi in una forma o nell'altra. Posso dire biscotti per il culo qui? Troppo tardi, e lo dirò di nuovo, ma più forte: ASS BISCUITS!

Se i dati di Websense sono accurati, allora quasi un quarto di tutte le ricerche di una notizia di attualità finisce con risultati tossici che potrebbero portarti in un pericoloso territorio online.

Per mettere quella cifra in una certa prospettiva, significa che la ricerca di notizie attuali è ora un'attività più pericolosa della ricerca di materiale pornografico, che potrebbe portare a siti dannosi 21.8% del tempo. È tanto più preoccupante se si tiene conto anche del fatto che, secondo lo stesso rapporto, circa il 79,9% dei siti Web che contengono codice dannoso sono in realtà siti legittimi che lo sono stati compromesso.

La risposta è ovvia (no, non cercare porno invece di pettegolezzi sulle celebrità e notizie reali) e implica solo visitare fonti conosciute e affidabili quando si alimenta la propria abitudine di notizie. Anche se non si può mai dire con certezza che artisti del calibro della BBC, Il guardiano, Il Sole o anche PC professionista del resto non verrà mai compromesso da qualche abile hacker, le possibilità che ciò accada ci sono molto, molto meno dei cattivi che prendono di mira un server del sito di piccole imprese senza patch e puntano a Quello.